La mostra

L’esposizione, curata da Maurizio Vanni, parte dal presupposto dell’importanza della tradizione e del passato per un territorio, come quello lucchese, che detiene una storia millenaria e che può essere scoperto e ri-scoperto, in modo originale e non convenzionale, grazie alle arti della nostra contemporaneità.

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Maria Stuarda Varetti

Nata a Lucca nel 1938, si diploma dapprima all’Istituto d’Arte “A. Passaglia” di Lucca e, dopo il conseguimento della maturità all’Istituto d’Arte di Chiavari, all’Accademia di Belle Arti di Firenze (Scenografia) per poi specializzarsi in Conservatore delle Opere d’Arte con Carlo Ludovico Ragghianti all’Università di Pisa.

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Andata e Ritorno con Scontro Arrampicata con SorpassoMura: Gregge a destraPulcinella Cronoca di un disastro annunciatoNascita fuori stagionePecorella Smarrita Il Guardiano Efferato Assassinio NarcisoPecora SolitariaDiscesa con Caduta Libera

OltreMura

L’esposizione, curata da Maurizio Vanni, parte dal presupposto dell’importanza della tradizione e del passato per un territorio, come quello lucchese, che detiene una storia millenaria e che può essere scoperto e ri-scoperto, in modo originale e non convenzionale, grazie alle arti della nostra contemporaneità. L’occasione è offerta proprio dal cinquecentesimo anniversario dell’inizio del cantiere dell’ultima cerchia muraria: una struttura architettonica imponente, maestosa, unica nel suo genere, che ha protetto chi viveva al suo interno e che ha, inevitabilmente, condizionato l’esistenza di chi ci è cresciuto.
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E risponde al desiderio di far conoscere la città in modo nuovo e dinamico, con il coinvolgimento di un’artista che si è formata culturalmente a Lucca, pur avendo avuto alcune rilevanti esperienze internazionali, che ha dedicato buona parte della sua vita alla pittura e che si è messa in gioco con un corpus di opere che affrontano in maniera insolita il tema delle Mura.
“OltreMura” non è una semplice mostra, ma un’istallazione-racconto, una sorta di favola improbabile, ma plausibile legata a un monumento di importanza mondiale, vero simbolo della città di Lucca. Per rendere accattivante la narrazione pittorica, la Varetti ha utilizzato personaggi atipici, certamente inconsueti: le pecore. Un soggetto in realtà desunto da alcuni documenti d’archivio del XVI e XVII secolo nei quali risultava essere argomento di tanti contenziosi per i pascoli sugli spalti delle Mura. Ne sono scaturite proposte artistiche ironiche, impertinenti e originali, ma anche suggestive, maieutiche e di grande impatto visivo ed emotivo manifestato con bozzetti e dipinti ad olio.

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L'opera di Maria Stuarda Varetti.

Per Maria Stuarda Varetti il fare arte corrisponde a una riflessione, a un divertimento, a una presa di coscienza, all’esaltazione del pensiero, all’emozione e allo stupore nel notare le differenze. Ne scaturiscono lavori intesi come territori di incontri e scontri, in cui il complesso di elementi prendono vita nella duplice versione di oggetti morfologicamente riconoscibili uniti a soggetti improbabili e allusivi legati a un’ironia esistenziale che corrisponde alla volontà di prendere le distanze dal consueto e dal convenzionale per concepire un confine tra se stessa e tutte le cose che la circondano.
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Il suo ultimo ciclo di opere corrisponde a narrazioni che partono dalla solida base della conoscenza tecnica e dalla consapevolezza storica esaltate dal desiderio di indagare un luogo che ben conosce e ama: le Mura di Lucca. L’occasione è offerta dal cinquecentesimo anniversario dell’inizio del cantiere, un momento fondamentale per la città che, da allora, assunse un’identità architettonica, sociale e psicologica che ne avrebbe condizionato le scelte successive.
Se ci lasciamo rapire dalla suggestione dei suoi colori, dall’evidente e lucida artificiosità delle sue luci e dal fascino delle sue pecore-simbolo, dei veri e propri personaggi che, a modo loro, raccontano storie implausibilmente vere, ci accorgiamo che la narrazione segnico-cromatica dell’artista lucchese ci permette di travalicare ogni ostacolo, di scavare dentro la superficie di tutte le cose e di scoprire come l’archetipo possa rappresentare un vero e proprio invito a non soffermarsi all’apparenza delle cose.
Guardando i suoi dipinti, non passa certo inosservato l’utilizzo di un elemento ricorrente, spesso abbinato a una scritta-titolo piuttosto evidente con funzione verbo-visiva, che interagisce con le mura e che ne deflagra ogni riferimento prestabilito e razionale: la pecora. Documenti d’archivio del XVI e XVII sec. testimoniano come gli spalti all’esterno della fortezza furono teatro di contenziosi legati proprio al pascolo delle pecore.

 

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Maria Stuarda Varetti. L'artista.

Nata a Lucca nel 1938, si diploma “maestro d’Arte” all’Istituto d’Arte A. Passaglia di Lucca e poi consegue la maturità artistica all’Istituto d’Arte di Chiavari, quindi passa all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove segue i corsi di Scenografia, infine si specializza all’Università di Pisa con Carlo Ludovico Ragghianti in “Conservatore delle opere d’arte” oggi divenuto “Conservatore dei beni culturali”, attualmente sta per conseguire la laurea in Filosofia sempre presso l’Università di Pisa.
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Già all’età di quindici anni vince ex equo un prestigioso concorso nazionale indetto dal Centro Democratico di Cultura e Documentazione a Roma per un cartellone pubblicitario sulla rinascita del Mezzogiorno. In seguito vincerà altri premi e sarà presente a Venezia nel 1958 e 1959 all’interno di mostre di Scenografia, tenute in quegli anni in occasione della Mostra del Cinema.

Trasferitasi giovanissima in Somalia, vive per alcuni anni nella Regione del Basso Giuba (Sud Somalia).

Ciò non le impedisce di continuare a studiare in Italia, all’Accademia di Belle Arti di Firenze, e al termine del corso di studi, di insegnare nelle Scuole Medie e nei Licei prima italiani e poi somali a Mogadiscio dove al di là dell’insegnamento inizia a lavorare per la presidenza della Repubblica Somala per la quale esegue cicli di decorazioni, inoltre sempre dalla Presidenza della Repubblica viene incaricata di curare gli arredamenti delle case degli ospiti e di intervenire ogni volta che arriva una delegazione internazionale (presidente americano Johnson, Ciu En Lai dalla Cina, Re Feisal dall’Arabia Saudita, Moro e Fanfani dall’Italia e molti altri capi di stato). Sempre per lo Stato Somalo esegue alcune serie di francobolli che vengono pubblicati da riviste di tutto il mondo.

Il soggiorno in Somalia si interrompe per motivi famigliari e politici nel 1971, poco dopo la rivoluzione fatta dai russi che portò Siad Barre al governo del paese. Siad Barree la reintegra in un lavoro ministeriale come Capo Dipartimento al Ministero del Turismo. Il clima politico resta comunque pesante e Maria Stuarda si trova a dover tornare in Italia dove riprende a insegnare prima all’Istituto d’Arte A. Passaglia di Lucca, poi al Liceo Artistico di Lucca.
In Italia prosegue la specializzazione iniziata negli ultimi anni di permanenza in Somalia presso l’Università di Pisa, alla facoltà di Lettere e Filosofia, Scuola Speciale per Storici dell’Arte Medievale e Moderna seguendo il corso voluto da Carlo Ludovico Ragghianti per preparare specialisti in “Conservazione delle Opere d’Arte”, poi divenuto Conservatori dei Beni Culturali.

Contemporaneamente torna ad esporre i propri lavori con una mostra a Ferrara dove la sua opera è notata dall’allora direttore di Palazzo dei Diamanti, Franco Farina che in seguito la farà esporre nel Centro di Attività Visive di Palazzo dei Diamanti. In quelli anni lavorerà con prestigiose gallerie: Gianferrarri a Milano, Forni a Bologna (esclusivamente per il Giappone), il Bisonte a Firenze e molte altre.

Espione in molte città italiane ed è inclusa nel gruppo di artisti scelti dal critico Pier Carlo Santini, con cui parteciperà per vent’anni a mostre sul territorio nazionale. Contemporaneamente porterà avanti anche una collaborazione con un industria tedesca, la Seltman di Waiden, con la quale per la griffe “Nuovi Segni” eseguirà per circa dodici anni, progetti di decori per pezzerie da tavola in porcellana. Con questi lavori ha avuto in permanenza, fino al 1997 una vetrina presso Harrod’s di Londra e presso El C orte Ingles in Spagna. Dal 1998 al 2004 lavora in America presso alcune gallerie di Chicago e di Napa.

Nel 2002 espone alla galleria Portals di Chicago, nel 2003 alla Rocca Ariostesca di Castelnuovo Garfagnana, nel 2004 alla galleria Vieleers di Amsterdam, nel 2006 alla Presidenza del Consiglio della Regione Toscana a Firenze. Nel 2007 e alla Galleria Fiumano Fine Art a Londra, dal 2008 al 2011 è presente alla International Art Fair di Londra, sempre nel 2008 alla Fondazione Lazzareschi di Porcari –Lucca, nel 2013 esporrà all’aeroporto Galileo Galilei di Pisa, al Lucca Center of Contemporary Art, alla Fondazione Banca del Monte di Lucca con la mostra “Oltremura”. Nel 2009 Nicola Fanini e Roberto Moliterni realizzano su di lei il documentario “La vita è altrove” sponsorizzato dall’Università di Pisa e dalla Fondazione CRL di Lucca.

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Contatti.

Maria Stuarda Varetti
Via S. Andrea, 36 - 55100 Lucca
Tel. 0583 490376
Cell. 339 1081636
ms.varetti@libero.it

UFFICIO STAMPA
SPAINI & PARTNERS
Tel. 050 36042/310920 www.spaini.it
Guido Spaini guido.spaini@spaini.it
Matilde Meucci 329 6321362 matilde.meucci@spaini.it
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